Frasi simili ripete in lettera del 23 dicembre, e in altra del 1 maggio 1542: «Quanto al loco di san Bernardo, notato da vostra signoria reverendissima, dove parla così esplicitamente della giustizia di Cristo, l'avemo trovato e letto insieme con questi nostri amici con grandissima soddisfazione di tutti: e considerando da poi la dottrina di questo santo uomo dove era fondata, e la vita insieme, non mi è parso meraviglia se parla più chiaramente che gli altri, avendo tutta la sua dottrina preparata e fondata sopra le scritture sante, le quali nel suo interior senso non predicano altro che questa giustizia, ed appresso avendo così bel commento per intendere quel che leggeva, com'era la conformità della vita, la quale gli dava continua esperienza della verità imparata, e per questo doveva esser risolutissimo. E se gli altri avversarj di questa verità si mettessero per questa via a esaminare com'ella sta, cioè per queste due regole delle scritture e dell'esperienza, cesserieno senza dubbio tutte le controversie577. Nunc enim ideo errant quia nesciunt scripturas et potentiam Dei, quæ est abscondita in Christo, il quale sia sempre laudato, che ha cominciato rivelare questa santa verità, e tanto salutifera e necessaria a sapere, usando per istromento vostra signoria reverendissima, per la quale tutti siamo obbligati continuamente a pregare sua divina maestà ut confortet quod est operatus alla gloria sua e benefizio di tutta la Chiesa, come femo tutti et in primis la signora marchesa [Vittoria Colonna], la quale senza fine si raccomanda a lei».
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