Pagina (24/315)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tutti vedevano con esultanza giganteggiare di repente la potenza sin allora spregiata della publica opinione. Ma pur troppo non badavano che la polizia mandava sempre inanzi il suo proposito di lasciar che il popolo apertamente si chiarisse, per poterlo sottomettere all'arbitrio dei militari, che volevano dar di piglio nelli averi e nel sangue. E' superfluo venire annoverando i particolari di tutte le dimostrazioni. Valga il dire che ve n'ebbe d'ogni fatta; per la chiesa e per il teatro: per il gioco del lotto e per il privilegio dei tabacchi: ve n'ebbe perfino dei consiglieri municipali provinciali e centrali, uomini scelti accuratamente dal governo fra i pił devoti ad ogni autoritą; ve n'ebbe perfino del nuovo procurator fiscale, il Guicciardi al cui padre doveva la casa d'Austria l'acquisto della Valtellina.
      Fra le dimostrazioni spesso frivole o inutilmente pericolose, se ne introducevano alcune d'altra natura, e di molto momento per l'avvenire, come gravami per li abusi, rappresentanze intorno alle male leggi, proposte sempre pił larghe d'innovazioni. Le camere di commercio e le congregazioni, ordinate nel reggimento austriaco a mera parata e a delusione dei popoli, ora comprese di vita novella, e sorrette dal publico voto, compievano per la prima volta i veri officii loro, a meraviglia universale. Questa opposizione legale stringeva il governo alla vita, e lo avrebbe disferrato da quella sua tarditą, e smentita in modo solenne la lode di paterno ch'ei soleva darsi beatamente da sč medesimo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Dell'insurrezione di Milano nel 1848 e della successiva guerra
di Carlo Cattaneo
1849 pagine 315

   





Guicciardi Austria Valtellina