Equilibratosi così fra i due governi, attestava ad ambedue la sua devozione. Quando una delle arciduchesse d'Austria andò sposa ad uno dei duchi di Savoia, egli fece pagar le spese della duplice fedeltà ai Milanesi, sciupando il valsente di sessantamila franchi in un inusitato dono nuziale alla coppia austro-sarda. Il conte Casati si sarebbe fatto in due per servire ad ambedue le corti. Non potendo spartir sè medesimo, spartì la sua famiglia, mettendo un figlio nell'artiglieria di Carlo Alberto e un altro nell'università tedesca di Innspruck. - Il conte Vitaliano Borromeo seguitava, alquanto più signorilmente, li esempli del podestà; mendicava alla corte austriaca il toson d'oro, scudo inviolabile contro li arresti; costringeva un figlio a entrare nella prelatura romana ai più tristi giorni di Gregorio XVI; e un altro figlio a vestire l'uniforme austriaco. S'ingegnava così d'essere ad un tempo cesareo e pontificio, guelfo e ghibellino. - Codesti ciambellani, che si erano messi ora a capo delle dimostrazioni del popolo, del quale in tutta la privata loro vita si dimostravano pur troppo non amanti e schivi, non potevano uscire dal cerchio magico delle idee d'anticamera; nè aspirare a maggior cosa che a mutar padrone.
IIIPrime ostilità
Il generalissimo Radetzki, attorniato da uno stato maggiore di teutomani, agognava al momento di far sangue e roba, millantandosi di voler rifare in Italia le stragi di Galizia. Come dubitarne, quando si vedeva comparire nello stesso tempo in Brescia con autorità militare il carnefice Benedek, e con autorità civile il fratello del carnefice Breindl?
| |
Austria Savoia Milanesi Casati Carlo Alberto Innspruck Vitaliano Borromeo Gregorio XVI Radetzki Italia Galizia Brescia Benedek Breindl
|