In una parola, v'è o non v'è qualche sovrano rimedio, o un complesso di rimedi, a tanto cumulo di mali?
A questa domanda il socialismo risponde: - Sì.
Milioni di voci rispondono: - No.
Ebbene, io non son qui per sostenere l'affermazione. Io son venuto - poichè suppongo che nella classe in cui vivete v'accada più sovente di udir la seconda risposta che la prima - son venuto a dirvi: - Non accettate la risposta che vi suggeriscono: cercatela voi stessi; - son venuto a combattere le ragioni di coloro che vi voglion distogliere dal cercarla perchè accettiate a occhi chiusi la loro.
Queste ragioni son parecchie e assai diverse, e credo che a pochi tra voi non sia già occorso di udirle tutte.
La più ovvia è questa. Vi dicono: - Raccoglietevi nei vostri studi, pensate a diventar nella vostra professione valenti ed utili, e avrete compiuto il vostro dovere verso la società; pensino altri a raddrizzare il mondo. - Non date retta a costoro. Non è più onestamente possibile di restringersi a servire la società solo quel tanto che è necessario per provvedere ai nostri interessi. Le condizioni del tempo in cui viviamo son così fatte che convien correggere la definizione antica dell'uomo onesto, e dire che per essere tale non basta più ad alcuno neppur l'esercizio delle più elette virtù private, se egli chiude l'orecchio e il cuore al grido dei dolori umani, s'egli non s'adopera direttamente per la rigenerazione dei suoi simili e per il trionfo della giustizia, se non volge almeno una parte della propria operosità a cercare coscienziosamente al servizio di qual dottrina sociale, per il bene di tutti, debba impiegare le sue forze.
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Speranze e glorie
Le tre capitali: Torino-Firenze-Roma
di Edmondo De Amicis
F.lli Treves Editore Milano 1911
pagine 248 |
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