Tutte le uscite dalla città verranno occupate dalle mie truppe ed una resistenza prolungata trarrà seco la certa rovina della città.
Bresciani! Voi mi conoscete, io mantengo la mia parola!
Il Comandante delle truppe stanziate all'intorno della città di Brescia.
Il Tenente Maresciallo
Haynau.
Non è a dire quanto la lettura di questo dispaccio rinfuocasse gli animi.
Il Municipio mandò subito per il Comitato che pronto accorse all'adunanza.
Richiesto del suo parere il Comitato dichiarava doversi risolutamente resistere.
La maggioranza degli adunati, pur non dissentendo dalla resistenza, deliberava però di mandare deputati all'Haynau per ottenere una proroga di tempo onde si potessero prendere ponderate risoluzioni.
Come ambasciatori si offersero i cittadini Lodovico Borghetti, Pietro Pallavicini, Paolo Barucchelli e il Nobile Girolamo Rossa, alla patria devotissimi. Così composta, e fiancheggiata da due gendarmi e preceduta da bandiera bianca l'ambasceria verso le 10 si avviava per il Castello.
I messaggeri trovarono l'Haynau inflessibile. Ho detto a mezzogiorno.
Ed alle vive rimostranze degli inviati, per grazia dichiarava che avrebbe aspettato fino alle due pomeridiane.
Dell'ultimatum del Maresciallo austriaco fu data partecipazione al popolo dal balcone del Palazzo Comunale. E la risposta del popolo Bresciano fu quale doveva essere: Guerra! Vogliamo la guerra!
Quella del Podestà fu dunque - All'armi Bresciani! all'armi!
Allo scoccar delle due, tutte le campane della città, come se fossero mosse da un sol uomo e tocche da uno stesso martello, si diedero a suonare a stormo gloriosamente.
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