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      Presto darà fuori alcuni suoi trattati De facie lunae, De Via Lactea, De denso et raro, e di altre cose del cielo, come anco del moto della terra, nelli quali piglia a diffendere Aristotile, che sanno tutti contra a V. S., sì ben non la nominerà; et a tutti dice quell'autorità di Plutarco, come autorità irrefragabile intorno all'inganno de gli occhiali.
      Habbiamo qui l'Ill.mo S.r Andrea Moresini, il quale non può patire che 'l Cremonino, mentre V. S. è stata qui, non habbia procurato nè voluto vedere queste sue osservationi, avendole io detto ch'ella se gli era offerta d'andar sino alla sua propria casa per fargliele vedere; onde le pare che abbia torto contrariarle senza haverne fatto qualche esperienza. Io dissi a S. S. Ill.ma come il Cheplero, il Clavio e molti altri mathematici approvano le osservationi nella luna e quelle delle Stelle Medicee: in somma discorressimo assai di V. S., e mostra esserli molto affettionato, et haverli rincresciuto molto ch'ella sia partita.
      Ancora siamo senza mathematici. Al Magini non badano, perchè pretende troppo stipendio. Par ch'egli inclini al Conte Giulio Zabarella. Il Conte Ingolfo(267) s'aiuta esso ancora per quanto può. Staremo a vedere.
      Che la terra giri, sinhora non ho trovato nè filosofo nè astrologo che si voglia sottoscrivere all'opinione di V. S., e molto meno lo vorrano fare i theologi: pensi adunque bene, prima che asseverantemente publichi questa sua opinione per vera, poichè molte cose si possono dire per modo di disputa, che non è bene asseverarle per vere, massime quando s'ha l'opinione universale di tutti contra, imbibita, si può dire, ab orbe condito.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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