Et questi idoli sono o di legno o di mistura, et molte volte miniati in carte con acquerelli et oro.
Messer Christoforo Vendelino è morto; pure sono rimasi i suoi giovani, et io metterò studio acciochè V. S. resti servita del liuto. Provederò ancora delle pillole.
La cathedra ch'essa lasciò è per ancora vuota; e dubito che si rimanerà così un'eternità, se V. S. non torna a riempirla. Intendo che un hebreo(1067) la ambisce; se gli riuscirà, haveremo la cabala in pulpito, e 'l preputio sopra i traguardi della dioptra. Bacio le mani a V. S., et le desidero ogni contento.
Di Padova, il dì 12 Ottobre 1612.
Di V. S. molt'Ill.re et molt'Ecc.te
Se la Chimera di Galleria non portasse gran fattura per disegnarla, io ne vederei volentieri unpoco di copia.
Ser.re Aff.moLorenzo Pignoria.
Fuori: Al molt'Ill.re et molt'Ecc.te S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei, a
Fiorenza.
782.
PAOLO APROINO a GALILEO in Firenze.
Treviso, 13 ottobre 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 52. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r, mio Sig.r Col.mo
Bella fortuna è stata la mia, che il Sig.r Danielle(1068), ritornando di Fiandra, sia capitato a Treviso, havendomi eccitato a dar conto a V. S. molto Ill.re et Ecc.ma dello stato mio, dopo tanto tempo ch'ella non ne ha havuto nova. Et in vero in parte io ne sono da iscusare, per haver travagliato quasi due anni in mare, et in parte ne sono in colpa da alquanti mesi in qua, che sono ritornato a casa, non havendo pigliato a ricordarmele, come hora faccio, per quel servitore obligatissimo che le sono.
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