Di quello che seguirà costì, spero bene insieme con tutta la città di Firenze; non di meno si nuota sott'acqua. Li so ben dire, e lo dico sinceramente e per sua consolazione, che qua si parla di lei con tanto affetto da tutti, che ella medesima non potrebbe desiderar più; e finalmente la sua virtù e 'l suo merito ha superato l'invidia, quanto il suo libro supera di vera dottrina ogn'altro libro. Qui in ogni congresso si parla di V. S. Mons.r Piccolomini, Arcivescovo di Siena, che venne di Siena alle Rose(147) per abboccarsi col S.r Pandolfini(148), segretario di ll. AA., residente a Milano, parlò di lei martedì passato con ammirazione e compassione insieme. Mons.r Venturi(149) mi referisce quello che fa il S.r Card.l Capponi col S.r Peri e S.r Mario(150). Io sento quello che si dice nella fioritissima conversazione de' SS.ri Riccardi e del S.r Orazio Rucellai, in casa del quale, per esser egli convalescente, va tutta la nobiltà. E finalmente non ci è nessuno che non desiderasse col sangue medesimo di liberarla da coteste angustie e di vederla esaltata secondo il suo merito. Ogn'uno si rallegra che 'l S.r Card.l Scaglia legga il suo libro, e (quel che importa) con l'assistenza del Padre D. Benedetto; e si desidera in estremo (pensando che gli possa molto giovare) che S. Emin.za legga la lettera che V. S. scrisse già a Madama Ser.ma(151): ma a questo già ci havrà pensato il Padre D. Benedetto medesimo. In effetto ogn'uno esclama: Legghasi il libro, leggasi il libro, e considerisi: chè nel resto si ha per sicuro che ella ne riporterà la dovuta vittoria.
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