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      Ma non m'avvedendo io competente [....] tropp'oltre. V. S. n'è cagione, chè, scrivendole, mi sento i gusti della carissima sua conversazione. Fo dunque fine, con pregarle dal Signore ogni vero bene.
     
      Di Roma, li 6 d'Ag.to 1633.
      Di V. S. molto Ill.reSer.re Aff.mo
      Bened. Millini.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re P.ron Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Siena.
     
     
     
      2620*.
     
      ANTONIO NARDI a GALILEO in Siena.
      Roma, 6 agosto 1633.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXII, n.° 10. - Autografa.
     
      Molto Ill.e et Eccell.mo S.r e P.ron Oss.mo
     
      Non prima hebbi nuova del felice arrivo di V. S. Ecc.ma in Siena, che io per lettere mi congratulai seco, et insieme la ringraziai della racomandazione fattami in suo nome dal Sig. Rafaello Magiotti. È ben vero che il non haver ricevuto, nè il Sig. Magiotti nè io, risposta sua, ci persuade che le lettere inviateli habbino havuto fortuna contraria ai nostri desiderii. Il P. D. Benedetto et il Sig. Tolomei(426) ci hanno ultimamente dato avviso di lei conforme a' nostri voleri, e la prego a conservarsi in questa tanto noiosa stagione, per poter maggiormente giovar al mondo con la publicazione delle altre sue opere e fare amutir i maligni et ignoranti.
      M'imagino che a quest'ora V. S. habbia visto l'opera del Cav. Chiaramonti(427) contro i suoi Dialoghi; e perchè io non ho possuto considerarla, massime in materia del sito delle nuove stelle, sto ansioso del suo parere tanto, quanto mi persuado, dall'altra parte, che il contradittore si sia, in questa come in molt'altre cose, abbagliato.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XV. Carteggio 1633
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 485

   





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