Dev.mo et Ob.mo Ser.reOrazio Cavalcanti.
2648*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Siena.
Arcetri, 20 agosto 1633.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 221. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Quando scrissi a V. S. circa il suo avvicinarsi qua o vero trattenersi costì ancora qualche poco, sapevo l'instanza che si era fatta al Sig.r Ambasciatore, ma non già la sua risposta, la quale intesi dal Sig.r Geri, che fu qui martedì passato quando già havevo scritto a V. S. un'altra lettera et inclusovi la ricetta delle pillole, che a quest'hora doverà esserle pervenuta. Il motivo adunque che m'indusse a scriverle in quella maniera fu, che essendomi io trovata più volte a discorrer con il Sig.r Rondinelli, il quale in questo tempo è stato il mio refugio, perchè, come pratico et esperimentato nelle cose del mondo, molte volte mi ha alleggerito il travaglio pronosticandomi per appunto come le cose di V. S. potevon passare, le quali io mi figuravo più precipitose di quello che poi sono state, fra l'altre una volta mi disse che in Firenze si diceva che quando V. S. partiva di Siena doveva andare alla Certosa(459), cosa che a nessuno de gl'amici era di gusto; e vi aggiunse buone ragioni, ma in particolare alcune di quelle che intendo che ha poi addotte il medesimo S.r Ambasciatore, e quella massimamente che, se con troppo sollecitar il ritorno di V. S., si haveva una negativa, bisognava poi necessariamente lasciar scorrer più lunghezza di tempo avanti che si ritornasse a supplicare: onde io, che temevo di questo successo che facilmente saria seguito, sentendo che V. S. sollecitava, mi mossi a scriverle in quella maniera; chè se a lei non fo gran dimostrazione del desiderio che ho del suo ritorno, resto per non accrescergli lo stimolo e inquietarla maggiormente.
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