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      Così sta con una ansietà grandissima di veder in luce il doppio parto che ella nutrisce per adesso in seno, e fra tanto la saluta con ogni affetto di cuore.
      S'io non sono così diligente nello scrivere, non sono però negligente nell'amarla e reverirla, con un rispetto o sospetto continuo di non disturbar le sue Muse. Perciò gli ricordo, hora per sempre, ch'io non intendo affaticarla in rispondermi se non con suo grandissimo commodo o con occasion di comandarmi qualche cosa. E qui finisco, baciando caramente la mano a V. S. E.ma e pregandogli da Dio questo carnovale, con molti appresso, colmo d'ogni contento.
     
      Roma, il dì 11 Febbraio 1634.
      Di V. S. Ecc.maAff.mo et Oblig.mo Ser.re
      Raffaello Magiotti.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
     
      2874*.
     
      GIOVANFRANCESCO BUONAMICI a GALILEO [in Arcetri].
      Prato, 11 febbraio 1634.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. X, car. 108. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.r mio Oss.mo
     
      Se un vago giardino non esclude l'herbe et fiori anco meno che ordinarii per compagnia o vero maggiore splendore de' più pregiati et peregrini, confido che la cortesia di V. S. non sia per negar l'entrata in sua casa (ancorchè recettacolo de' più esquisiti nettari) al saggio de' rozzi liquori che producono i nostri poco fortunati pantani. Non ardisco già offerirgliene in maggior quantità, per non violentare il suo gusto a cosa contro gusto, per non dare a me il disgusto d'una repulsa. So che comparirà anser inter olores; ma V. S. scuserà la poca notitia et il soverchio ardire che molti miei simili sogliono palesare di haver delle proprie cose, poichè alle volte anco l'asino si accosta alla lira, perchè non si crede nè si conosce di esser tanto asino.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XVI. Carteggio 1634-1636
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 744

   





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