Iddio perdoni a chi erra, soccorra V. S. et li altri angustiati, mentre io, confermandomele servitore, le bacio in fretta le mani.
Nč per ancora siamo certi se verremo o no a far la Pasqua a Fiorenza, perchč in questo punto č sbarcato qui l'Ambasciatore di Francia(245), che va a risedere a Roma, et le galeazze non sono partite, impedite dal vento contrario; et non sappiamo quando il S.r Ambasciatore partirā, nč quando il vento si cambierā, per tornar poi subito costā.
Di Livorno, 7 Aprile 1634.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maOblig.mo Parente et Ser.re
Geri Bocchineri.
2916.
BENEDETTO CASTELLI a [GALILEO in Arcetri].
Roma, 8 aprile 1634.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XI, car. 36t. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron Col.mo
Il Padre Francesco(246),
pių delli altri reverendoChe son Reverendissimi chiamati,
č stato da me e ci vien spesso, e continovamente si ragiona di V. S. molto Ill.re con tanto gusto nostro che io non lo posso esprimere; basta che li dica che la cara conversazione di questo buon Padre mi č stata di unica consolazione e sollevamento della mia maninconia. Son restato stupefatto del suo sapere, meravigliato della sottigliezza dell'ingegno, sodisfattissimo dell'amore sincero che porta a V. S., e inamorato della sua bontā. Ho inteso il buon stato di V. S., che m'importa assai; e lei dal medesimo Padre intenderā l'esser mio, del quale hora non li dico altro, solo che son sano quanto mai sia stato, lodato Dio benedetto. Tengo lettere da Mecenate(247), quale č tutto di V. S.; sta bene, contento, studia pių che mai, e vive rasignatissimo nella volontā di Dio e de' Padroni, risolutissimo che da tal parte viene sempre il meglio.
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