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      Il Nibbio depose la fanciulla con pietosa cura sopra un letto di frasche, in una capace capanna contesta di rami d'albero, non lunge dal pago o villaggio di Montesordo, poi raccolse accanto a lei indumenti asciutti e le migliori cibarie che potesse trovare; e, mentre si allontanava, affidņ a Nida, che sapeva pił intelligente ed affettuosa delle altre donne, l'incombenza di assistere e confortare la prigioniera.
      La giovinetta non tardņ a riacquistare le proprie facoltą, e, a poco a poco, si dissipņ lo spavento che l'aveva oppressa. Si fece allora a narrare con flebili parole, interrotte dai singhiozzi, le peripezie del tragico viaggio. Orfana di padre, si recava ad Alalia in Corsica, in compagnia di un vecchio congiunto, per ritrovar la madre che la chiamava presso di sč, quando la nave, cessando di governare, fu travolta da orribile bufera, sospinta sugli scogli e miseramente infranta. Ella pił non ricordava come, investita e sommersa da onde immani, fosse rimasta priva di sensi sulla riva.
      Ella sola, secondo ogni verosimiglianza, era scampata alla misera fine toccata a tutti i passeggeri e alla ciurma della nave. Ma doveva proprio ascrivere a fortuna la sua sorte? Non le sarebbero toccate altre pił gravi sventure? Pur troppo, esclamava lagrimando, sono destinata ad una schiavitł peggiore della morte!
      Parlando l'idioma di Monęcus, che poco differiva dal ligure, essa poteva farsi intendere facilmente da Nida, la quale, intanto, la incoraggiava, e, magnificando la generositą del Nibbio, si adoperava a dissipare i timori della prigioniera.


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Fra le nebbie del passato
Cacce battaglie e amori degli antichi liguri
di Arturo Issel
Nicola Zanichelli Editore Bologna
1920 pagine 69

   





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