Questo caso, da cui nasce la grazia, non è raro. Tutte quelle fisonomie, o quelle forme di persona, perfettamente armonizzanti, e con tutto ciò non ordinarie, o nelle quali non si suol trovare armonia, o in somma di genere diverso dal più delle fisonomie e forme belle, sono per qualche parte graziose. E il caso è più frequente e più facile nelle maniere, le quali ammettono più varietà che le forme materiali e naturali, e possono armonizzare in molti più modi che le dette forme.
[2833]La grazia, anche in questi casi, è sempre relativa, cioè secondo il contrasto che fanno quelle tali forme o maniere colle assuefazioni e colle idee che lo spettatore ha intorno al bello. Il qual contrasto può esser maggiore in una persona, minore in un'altra, e in un'altra nullo; e quindi produrre un senso di maggiore o minor grazia; ovvero questo senso non esser prodotto in niun modo. E questa varietà può anche essere in una medesima persona in diversi tempi e circostanze, assuefazioni ed idee. Onde può succedere che ad una medesima persona in altro tempo, o ad un'altra persona nel tempo stesso, riesca grazioso in questi casi appunto il contrario di quello ch'erale già riuscito, o che riesce a quell'altra persona. E questa grazia di cui discorro può esser tale per un maggiore o minor numero di persone, per la più parte o per pochi, per quelli d'una città o nazione o per quelli d'un'altra, per la gente di campagna o di città: secondo che lo straordinario di quella tal bellezza e armonia è maggiore o minore, più o meno visibile, rispettivo a quello [2834]che i più riconoscono per bellezza o a quello che pochi ec.
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