Di quelle valli è molto benemerita la famiglia dei Sella, e in specialissimo modo Pietro Sella, che primo vi introdusse le macchine onde a dismisura s'accrebbe l'industria.
Ma per intendere bene quello che il Sella ha potuto e saputo fare, giova considerare i Biellesi in quello che presentano di più spiccato nel loro modo di vivere e nel loro sistema di operare. Conosciuta così l'indole di quella popolazione e le condizioni del paese, basteranno poche parole intorno a Pietro Sella a persuadere chiunque che egli fu uomo sommamente benemerito, e più di tanti altri degno di memoria e di monumento.
Numerosissimi sono nel Biellese gli esempi di persone e di famiglie le quali non ai così detti favori della fortuna, non a straordinario ingegno e a straordinarie circostanze, bensì puramente e semplicemente al loro modesto ma pertinace lavoro, ed alla costante sobrietà, devono una non comune agiatezza. La quale non si ottiene già, come troppo spesso si ottiene, col far passare più o meno destramente e lecitamente il danaro nelle proprie tasche (giuochi di borsa, depauperamento di azionisti ed altre trappole alla moda), ma portando un notevole incremento nella potenza e prosperità nazionale.
Gli esempi numerosissimi che si possono citare, sono essenzialmente di due specie distinte.
L'una è di coloro i quali, specialmente nella valle di Andorno, nascono con un patrimonio che (ad eccezione della paterna casupola e di un annesso terreno da cui a mala pena si ricavano le spese di coltivazione) consiste in un paio di braccia, ed in molta buona volontà. Questi, dopo frequentate per qualche tempo in paese le scuole elementari, verso i dodici o i tredici anni cominciano l'estate ad andare fuori del circondario a far da manovale.
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