Aggiuntovi olio di tartaro s’aumenta in essa il calore, torna a sollevarsi il fumo e ribolle; ma per infusione di spirito di zolfo torna incontanente a freddarsi.
È degno di reflessione che sì come l’olio di vetriolo mescolato con ogni liquore riscalda, dall’olio e dall’acquarzente in fuori, così ancora il sal armoniaco stemperato in ogni liquore più o meno tutti gli raffredda, toltine parimente l’olio e l’acquarzente, ne’ quali solamente non opera; e a metter poi insieme l’olio di vetriolo e ’l suddetto sale, ne segue quel mirabil bollimento a freddo che s’è narrato.
ESPERIENZE
PER VENIR IN COGNIZIONE SE IL VETRO E ’L CRISTALLOSIANO PENETRABILI DAGLI ODORI E DALL’UMIDO
PRIMA ESPERIENZA
INTORNO AGLI ODORI
Olio di cera, quintessenza di zolfo ed estratto d’orina di cavallo, che si tengono per gli odori più acuti e potenti che sieno, non traspirano sensibilmente da un’ampolletta sigillata a vetro per molto che quelli vi si diguazzino e che questa si riscaldi. Quell’alito ancora di finissimo spirito che sfuma nel tagliar la buccia d’un cedrato acerbo, o che dalla stessa buccia premuta sprizzar minutamente si vede, non penetra a dar odore all’acqua che in un vasetto di sfoglia sottilissima di cristallo ermeticamente sia chiusa. Similmente sigillata una Starna in un sottil vaso di vetro, e rimpiattata in un angolo d’una stanza, da un Bracco fatto rigirare un pezzo in quella vicinanza non vien dato segno di sentirne il sito.
SECONDA ESPERIENZA
INTORNO ALL’UMIDO
Una palla di vetro sigillata alla fiamma, piena di sale macinato e perfettamente rasciutto, dopo essere stata per dieci giorni nel fondo d’una cisterna e per altrettanti in una conserva di ghiaccio, non cresce di peso, e rotta se ne cava il sale asciuttissimo a segno che nel votarsi spolvera.
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Starna Bracco
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