Ed ogni Popolo sortì natura capace a compiere l'alta deputazione, anzi la sua indole gli determinò la via da battere, la meta a conseguire. Nel cielo, nell'aura che lo circonda l'Italiano beve l'Arte, e nel suo animo temprato a caldo e vivace sentimento avviva le inspirazioni che gli desta la circostante Natura. Ogni Italiano ha i suoi Ideali, e su di questa terra pellegrina furono donne che morirono d'amore. Il fuoco del sentimento rende le individualità taglienti ed esclusive, dove che la calma della Ragione frena i moti dell'instinto, spunta in qualche modo le differenze che corrono fra i caratteri, e li rende più acconci al consorzio, all'associazione. Pertanto una Nazione artistica si rompe in parti, e le parti si guardano in cagnesco, dove che le pensatrici si fondono, e se una cagione diversa le disgrega, corrono a confederarsi in istretta lega. Così gli Stati dell'Alemagna formano una confederazione. L'Italia dopo un concitato lavorio si levò gigante e conquise l'Umanità collo splendore della Pittura e poi della Musica. Ecco il suo regno, ecco le sfere in cui ella si afferma come grande Nazione. Adunque non la Lega lombarda, ma quella degli Artisti grandi, non la sconfitta di Barbarossa, ma la vittoria compiuta sullo Spirito dell'Umanità formano la maggior gloria dell'Italia. Raffaello, Michelangelo, il Pergolese e il Rossini stampano un'orma non peritura e destano pei campi dell'etra un'eco che scuoterà le più lontane generazioni. Ora l'esclusivismo del sentimento generò le discordie, e queste produssero il fastidio del presente.
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