NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Il savio scolare, lasciati i pensier filosofici da una parte, tutto l'animo rivolse a costei; e, credendosi doverle piacere, la sua casa apparata, davanti v'incominciò a passare con varie cagioni colorando l'andate. Al quale la donna, per la cagion già detta di ciò seco stessa vanamente gloriandosi, mostrava di vederlo assai volentieri: per la qual cosa lo scolare, trovato modo, s'accontò con la fante di lei e il suo amor le scoperse, e la pregò che con la sua donna operasse si che la grazia di lei potesse avere. La fante promise largamente e alla sua donna il raccontò, la quale con le maggior risa del mondo l'ascoltò, e disse: "Hai veduto dove costui è venuto a perdere il senno che egli ci ha da Parigi recato? or via, diamgli di quello ch'e' va cercando. Dira'gli, qualora egli ti parla più, che io amo molto più lui che egli non ama me; ma che a me si convien di guardar l'onestà mia, si che io con l'altre donne possa andare a fronte scoperta, di che egli, se così è savio come si dice, mi dee molto più cara avere". Ahi cattivella, cattivella! ella non sapeva ben, donne mie, che cosa è il mettere in aia con gli scolari. La fante, trovatolo, fece quello che dalla donna sua le fu imposto, Lo scolar lieto procedette a più caldi prieghi e a scriver lettere e a mandar doni, e ogni cosa era ricevuta, ma indietro non venivan risposte se non generali: e in questa guisa il tenne gran tempo in pastura.

     Ultimamente, avendo ella al suo amante ogni cosa scoperta ed egli essendosene con lei alcuna volta turbato e alcuna gelosia presane, per mostrargli che a torto di ciò di lei sospicasse, sollicitandola lo scolare molto, la sua fante gli mandò, la quale da sua parte gli disse che ella tempo mai non aveva avuto da poter fare cosa che gli piacesse poi che del suo amore fatta l'aveva certa, se non che per le feste del Natale che s'appressava ella sperava di potere esser con lui: e per ciò la seguente sera alla festa, di notte, se gli piacesse, nella sua corte se ne venisse, dove ella per lui, come prima potesse, andrebbe. Lo scolare, più che altro uom lieto, al tempo impostogli andò alla casa della donna, e messo dalla fante in una corte e dentro serratovi, quivi la donna cominciò ad aspettare.


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