uscì di zambra ed andossene via.
Come 'l barone uscì dalla duchessa
andossene alla Dama del verzue,
in cui avea la sua speranza messa,
e raccontògli 'l fatto come fue,
e tutto ciò che 'nteso avea da essa,
e come pose ogni vergogna giùe,
e siccome nolla volle servire,
e come disse di farlo morire.
Di ciò la donna si facea gran riso,
e disse: - La duchessa è forte errata,
che pensa nostra fede aver divisa;
e voi, messer, se m'avessi ingannata,
si retrovata m'aresti conquisa
di mala morte, in terra trangosciata.
Ma 'l nostro amor celato ha tanto effetto,
che dura e durerà sempre perfetto. -
Parlando el cavaliere alla donzella,
tornò in quel punto il duca dalla caccia
con la sua compagnia chiarita e bella,
e smontò da cavallo con bonaccia.
In quello venne la duchessa fella,
piangendo fece croce delle braccia;
graifiata el volto con molta malizia,
gli disse: - Signor mio, fammi giustizia! -
Turbossi el duca con malinconia,
udendo la duchessa sì parlare,
e sì le disse: - Dolce vita mia,
perché vi fate sì gran lamentare?
Fecevi oltraggio niun uomo che sia?
Dimmelo, ché non è di qua dal mare
re né baron, che se v'ha fatto oltraggio,
ch'io non faccia mia l'onta e mio 'l dannaggio. -
Allora la duchessa fraudolente,
per dare alla malizia più colore,
trasse el duca da parte della gente,
e cominciògli a dir questo tenore:
- Messer Guglielmo, falso e sconoscente,
mi richiese oggi del villano amore;
ond'io ti priego, Maestà gradita,
che a tale offesa non campi la vita.
Ancor m'ha fatto più oltraggio assai:
contra mia voglia mi volle sforzare,
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