La donna s'era spiccata da Berto, fugge verso la casa del marito gridando: - Oimè trista! che romore è questo? - ed abbattesi al marito, il quale come gli altri verso la piazza di Santo Felice correa, dicendo: - Oimè! marito mio, che vuoi dir questo? ché sallo Dio con quanto diletto facea erba nella vigna per lo bue nostro, ed ebbi si levò questo busso, che son quasi mezza morta.
Berto giugne da un altro lato della piazza, e dice: - Che novella è questa? che buona ventura è?
Disse il lavoratore che gli avea saltato addosso: - Come, che è? o non l'avete voi sentito? non credo che niuno vedesse o trovasse mai sì gran botta, come io trovai nella tal vigna; e peggio fu che io li saltai addosso; che è maraviglia ch'ella non mi schizzò il veleno; e pur così non so se io me ne morròe.
Disse Berto: - In buona fé che tu se' un piacevol uomo! o se tu avessi trovato un diavolo, che avresti tu fatto?
Disse colui: - Vorrei innanzi trovare un diavolo, che una botta a quel modo.
In questo l'altro compagno giunse alla piazza trambasciato, gridando; e veggendo il compagno, corre ad abbracciarla, dicendo: - Oimè! compagno mio, che hai tu avuto? chi t'ha assalito? io credetti che tu fossi stato morto.
E quelli, mezzo smemorato, dicea di questa botta. E Berto Falchi verso costoro si volge ancora, e dice: - Che cortesi uomeni siete voi? avete con questo vostro romore scioperato quanti uomeni ha in questo paese, ed io era sopra a fare un mia faccenda, e sono stato sì bestia, che io ci son corso anch'io.
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