NOVELLE ITALIANE DALLE ORIGINI AL CINQUECENTO


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     Ma ora gli pareva pure esser ritornato el Grasso, veggendo et udendo la storia di Matteo, che anche non era più el Grasso: e non n'essendo ancora tornata la madre di Polverosa, gli pareva mille anni di vederla, per domandarle se infra questi tempi ella fussi stata in Firenze, e chi era, quella sera che picchiò, stato in casa con lei, e chi aveva aperto la bottega infra 'l tempo; e prese comiato da loro, che non lo poterono a niuno modo ritenere; benché non gli facessono altro che leggiére e cortese forza, perché non se ne guastassi ancora, e perché disideravano di potersi sfogare di ridere, ché non potevano più. Pure Filippo disse queste parole: E' si vuole che noi ceniamo una sera insieme: d'onde el Grasso sanza rispondere a quello, si partì.

     Se Filippo e Donato e Matteo risono poi fra loro non è da domandare; ché, per chi gli vide et udì, e' parevano impazzati più ch'el Grasso, e massime Donato e Matteo, che non si potevano a gnuno modo ritenere. Filippo ghignava e guardava l'uno e l'altro. El Grasso fece pensiero di serrare la bottega, et andarsene insino in Polverosa, secondo che si vide per esperienza, dove trovandosi con la madre, e' non trovò che la fussi stata in Firenze, e dissegli perché caso ell'era soprastata. Il perché, pensando e ripensando sopra questo fatto, e ritornando in sé et in Firenze, e' conchiuse che la fussi una beffe, none intendendo però el come; ma parevagli così, non essendo infra questo tempo stata la madre in Firenze, e la casa tanto sanza persona: e non se ne poteva scoprire, e non gli dava el cuore di difendersi d'essere vignato, essendogliene ragionato per persona; e massime gli dava noia el travagliarsene Filippo, che non gli pareva da potersene riparare.


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