Chi non ammette le verità rivelate, non è perchè creda Iddio bugiardo, o non voglia ascoltarlo, ma perchè non sa bene se abbia parlato, o in qual senso si debbano intendere le sue parole; ond'è che sembra doversi paragonar piuttosto a chi facendo l'uso possibile della ragione ha la disgrazia di non discernere il vero, e di giudicare per fatale necessità d'inevitabile ignoranza conforme alla rivelazione ciò che vi contraddice e ripugna, di quello che debbasi assomigliare a colui che a bella posta s'impazzisce o s'accieca. Ma voi avete ben diverso concetto da quel che meritano e la rivelazione e gli Eretici, se credete che o quella nata ad illuminare ogni uomo del mondo possa restar nascosta a chi la cerca con sincerità e premura, o questi siano incapaci di creder Dio bugiardo nelle sue istruzioni e di rispondere a lui cogli empj di Giobbe; recede a nobis; scientiam viarum tuarum nolumus(98), quanto alla forza della rivelazione ve l'ho accennata [31] testè con S. Paolo: quanto alla malvagità degli Eretici oltre agli empj, de' quali parla il sagro libro di Giobbe, non hanno avuto scrupolo di ripeterlo i Priscilianisti, i Davidiani e gli Armeni discepoli d'Eutiche e di Dioscoro, e tant'altri settarj, che potrete incontrare nelle più accreditate storie dei loro errori. Ma quand'anche niuno d'essi o pochi avessero voluto così delirar con costoro, credete voi per questo d'avere avvantaggiato molto a favore degli altri increduli, e di poterli far comparire per ciò meno colpevoli? V'ingannate di molto se così la pensate; e la vostra risposta altro non fa che scoprire in costoro una nuova sorgente di reità e malizia.
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