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      Vi mostrerò in tre altre lettere successive quanto storte siano quelle deduzioni, che avete creduto di dover fare da sì giuste premesse a danno della dignità della Chiesa e della maestà de' sovrani, e dell'unità della causa.
      E per farmi dal primo, io non vedo perchè tra tanti beni, de' quali ha voluto la provvidenza divina arricchire la Sposa di Gesù Cristo, non possa aver luogo anche il diritto di contenere per via di forza e pene temporali i Fedeli ne' cristiani doveri. Pare a me, che sicuti temporalitas addita est Ecclesiae pro dote sua, videri potest alicui, quod ad ejus defensionem similiter addere sufficeret adversus impeditores poenam vel censuram temporalem, ut est mulctatio pecuniarum, vel corporalis detentio vel arrestatio bonorum. Parole son queste di Gersone(461), tanto più efficaci al nostro intento, quanto provenienti da una bocca meno sospetta di parzialità verso di noi, e più affezionata all'autorità de' sovrani. Nè ragionevole soltanto rassembrami una tale supposizione, ma necessaria pur'anche: e finchè non riesce a quelli che l'impugnano di dimostrare, che l'ordine inferiore e le pene temporali in ispecial modo non hanno alcuna influenza nella conservazione e tranquillità della Chiesa, e di degradare la cattolica società da quell'alto grado di dignità e potere, in cui l'ha posta la sovrannaturale provvidenza niente inferiore a quant'altre ha saputo raccogliere l'umana politica, sarà sempre inutile ogni sforzo che usar si voglia per confinare la sua attività tra i segreti nascondigli del cuore umano, e limitare la sua forza coattiva alle sole pene spirituali.


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Della punizione degli Eretici e del Tribunale della S. Inquisizione
Lettere apologetiche
di Vincenzo Tommaso Pani
pagine 736

   





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