SCHIARIMENTO.
Fabrizio, che raccolse i codici apocrifi del Nuovo Testamento, non conosceva questo, che fu ritrovato alla fine dell'ultimo secolo tra i papiri d'Ercolano.
Se la forma di questo codice ha qualche volta l'aria moderna, la colpa è mia, che ho voluto mettere alla portata dei miei contemporanei delle cose così vecchie.
P. D. G.
Parigi, gennaio, 1866.
MEMORIE DI GIUDA
I.
Era il 15 del mese di Thisri, la sera della festa dei Tabernacoli, nel settimo anno del governo di Ponzio Pilato a Gerusalemme.
La città formicolava di forestieri accorsi da tutti gli angoli della Giudea, della Galilea, della Perea e dell'Idumea, sì dalle città greche e romane, che dalle rive del mare e dai confini del deserto. Il movimento raddoppiava da per tutto; la gioja scintillava nelle vie, sulle piazze, sopra le colline che circondano il promontorio della città, e rischiarava tutte le fisonomie.
La raccolta dell'uva era stata abbondante.
La si accalcava dunque sul ponte Xistus per venire da Sion al Tempio sopra il Moriah, e portare l'offerta a Iehovah.
È così facile il ringraziar Dio nella gioja - quando non lo si dimentica!
Ognuno s'affrettava, giacchè il sole segnava l'ora quinta, e bentosto il corno di montone avrebbe suonato sulle terrazze del tempio per annunziare che il sabato era per cominciare.
Una circostanza straordinaria aveva aumentato il concorso degli stranieri. La moglie del procuratore arrivava da Roma. Il governatore della Siria, Pomponius Flaccus, aveva lasciato Antiochia, ed era venuto1 a Ioppa incontro alla nipote di Tiberio.
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Memorie di Giuda
di Ferdinando Petruccelli della Gattina
Editore Treves Milano 1883, pagine 551 |
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