Oh, viva noi! In due parole, là domina l’arte, quì trionfa la natura. Per ciò è bene variare: di quando in quando un pranzo eroico ci solleva l’animo all’ammirazione del sublime, e ci porge utili insegnamenti per difundere e trapiantare nel popolo quella porzione di usi nobili che è trapiantabile. Ma per il consueto della vita il nostro cuore inclina ai pranzetti liberi, cordiali, allegri; perchè insomma noi siamo il buon popolo, il caro popolo, e chi di gallina nasce gli conviene razzolare.
FINE DELLA PRIMA PARTE
INDICE DELLA PRIMA PARTE
Per chi sia scritto il libroManiere diverse d’invitare a pranzo
Invitatori freddi e invitatori violentiDell’ora di pranzare
Del numero tredici a tavolaDella scelta dei commensali
Esempii di riunioni male assortiteDell’invitare a pranzo chichessia
Incontri insopportabili, e modo di evitarliI piccoli fanciulli a tavola
Preliminari del pranzo: ciarle sul tempo cattivoAngustie della padrona di casa: dissimulazione e sincerità
Del farsi troppo aspettare ai pranziLa distribuzione dei posti
Dello stare a tavola troppo addossatiDemocrazia e aristocrazia che vanno a tavola
I lumi a tavola: le candele di segoTempo della minestra e sua estetica
Tempo del salame e discussione in propositoEsempio sull’abuso del salato
Del numero dei piattiConfronto tra i pranzi aristocratici e i democratici
Dello stare a tavola troppo tempoIl manzo: suo nome poetico
Riassunto sui pranzi illustri e quelli alla buona
L’ARTE
DI CONVITARE
SPIEGATA AL POPOLO
DAL DOTTORE
GIOVANNI RAJBERTI
PARTE SECONDA
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