Doppo sono due altre contrade, dove hanno luogo i mercatanti delle tele e quelli che vendono camicie e drappi da femine: e questi sono i piú ricchi mercatanti della città, perché fanno essi molte piú faccende che insieme tutti gli altri. Piú oltre v'è un'altra contrada, nella quale si fanno fornimenti e fiocchi di barnussi. Poi v'è una contrada dove si vendono alcune vesti, fatte del panno che vien pur d'Europa: e ogni sera si usa a far l'incanto de' detti panni, cioè quelli che portano i cittadini per vender quando diventano vecchi, over per qualche altro suo bisogno. Ultimamente ve n'è una dove si vendono camicie, tovaglie, sciugatoi e cotai cose vecchie di tela, e appresso questi sono certe loggiette, dove s'incantano i tappeti e le coperte dei letti.
Discorso sopra il nome delle contrade dette Caisaria, denominate dal nome di Cesar.
Sono tutte queste contrade appellate insieme Caisaria, vocabolo antico e dirivato da Caisar, che vuol dir Cesare, che fu il maggior signore che fusse a que' tempi nell'Europa. Percioché tutte le città che sono nella riviera di Mauritania furono signoreggiate da' Romani, e poi da' Gotti, e in tutte v'era una di queste piazze, le quali avevano un tal nome. Rendendo gli istorici africani la cagion di ciò, dicono che i ministri dei Romani e di Gotti tenevano di qua e di là mescolatamente per le città fondachi e magazzini, dove serbavano i tributi e i censi che ricevevano dalle città, i quali molte volte venivano saccheggiati dal popolo. Per il che uno imperadore si pose in animo di far un luogo simile a una picciola città, nel quale si ragunassero tutti i mercatanti di qualche riputazione e tenessinvi le loro merci, e insieme i ministri dell'entrate dei suoi tributi vi serbassero tutto quello che riscotevano, rendendosi certi che, se i cittadini volessero difender e conservar le loro robbe, il medesimo lor converrebbe far di quelle dell'imperio.
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