Li duoi Negri che conducevano le vacche ci mostravano che non avessimo paura con certi suo' segni, e la nostra guida disse che doveano far questione, perché ciascuno aria voluto quel sonaglio. Noi ripigliammo le vacche e andammo per fin in cima del monte, e li due Negri poi tornorono al suo cammino. Al dismontar nostro per venire alla marina, passammo per un boschetto di cubebe cerca cinque miglia, e scontrammo parte di quegli elefanti che trovammo all'andare, li quali ci misero tanta paura che fu forza lasciar parte delle vacche, le quali fuggirono alla volta delli Negri; e noi tornammo alla nostra isola.
E quando fu fornita la nostra armata di quanto gli era bisogno, pigliammo il cammino verso il capo di Buona Speranza, e passammo infra l'isola di S. Lorenzo, la qual è distante da terra ferma LXXX leghe: e presto credo che ne sarà signore il re di Portogallo, perché ne hanno già pigliate due terre e messe a fuoco e fiamma. Per quello ch'io ho visto dell'India e dell'Etiopia, a me par che 'l re di Portogallo (piacendo a Dio e avendo vittoria come ha avuto per il passato) sarà il piú ricco re che sia al mondo. E veramente egli merita ogni bene, perché nell'India, e massime in Cochin, ogni giorno di festa si battezzano X e XII gentili e mori alla fede cristiana, la qual ogni giorno per causa di detto re si va aumentando: e per questo è credibile che Dio gli abbia dato vittoria, e per l'avenire continuamente lo prospererà.
Del capo di Buona Speranza.
Torniamo al nostro cammino. Passammo il capo di Buona Speranza, e cerca dugento miglia lontani dal detto capo si levò una gran fortuna di vento, e questo perché v'è a man manca l'isola di San Lorenzo e molt'altre isole, dalle quali suol nascer grandissima furia di venti: e questa fortuna durò per sei giorni, pure con la grazia di Dio la scampammo.
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