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      Ma mentre che io era in questa letizia, prima intesi il tuo e similmente mio padre esser morto, che io potessi mandare i miei ambasciadori, per la qual cosa l'allegrezza mia subito fu convertita in tristizia, di sorte che in questo mio cordoglio tutti li signori della mia corte e prelati ecclesiastici, e quelli che stanno nelli monasterii, e tutti gli altri sudditi nostri, fecero grandissimo pianto, tal che l'allegrezza della prima nuova fu fatta equale col dolore di questa ultima. Sappi, signore, che dal principio di miei regni insino al presente mai non mi è venuta ambasciaria alcuna o messaggiere, né dal re né dal regno di Portogallo, se non vivendo il re tuo padre, che mi mandò suoi capitani e baroni con cherici e diaconi, che mi recarono tutte le vesti e paramenti che si usano quando si dicono le messe solenni, del che grandemente mi rallegrai, e furono da me onorevolmente raccolti, e quando a loro piacque gli lasciai andare con onore e pace; e giunti che furno al porto del mar Rosso, che è ne' miei confini, non ritrovarono il gran capitano dell'armata col quale gli avea mandato il padre vostro, percioché egli non aspettò: e di questo me ne avea avisato, che non poteva aspettargli, essendo vostra usanza di mandare ogni tre anni un capitano dell'armata. In questo mezzo venne l'altro nuovamente creato, per il che gli ambasciadori fecero piú lunga dimora in quello che faceva loro bisogno. Ora vi mando con le commissioni mie fra Cristoforo licanate, al qual fu posto nome nel battesimo Zagazabo (cioè grazia del padre), che alla presenza vostra esporrà ogni mio desiderio, e cosí mando al papa romano Francesco Alvarez, il quale per nome mio gli presti obbedienza, come è cosa ragionevole.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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