Ucique isole piccole nei fiumi.
Passate le Ucique grandi verso Cefala, la quale è una fortezza che quivi fece fare il re di Portogallo, dove si trova di molto oro, a 17 o 18 leghe lontano da essa vi sono alcuni fiumi che fanno dentro di sé isole, le quali chiamano Ucique piccole, dove sono alcuni luoghi di Mori che trafficano co' Gentili della terra ferma. Le lor vettovaglie sono riso, miglio e carni, le quali in piccole barche portano a Cefala.
Cefala.
Passate le piccole Ucique verso la India, 18 leghe lontano da esse è un fiume non molto grande, nel quale molto adentro vi è una abitazione di Mori chiamata Cefala, appresso la quale il re di Portogallo tiene una fortezza: e già gran tempo è che questi Mori abitarono qui, per cagione di alcuni traffichi di oro che tengono co' Gentili della terra ferma. Costoro parlano lingua arabica e hanno re sopra di loro, il quale ora è sotto l'ubbidienza del re di Portogallo. E il modo dei lor traffichi è che vengono per mare in piccioli navili, i quali chiamano zambuchi, dei regni di Quiloa, di Mombaza e di Melinde, e portano molti panni dipinti e bianchi e azurri di bambagio, e alcuni di seta, e paternostri berrettini, gialli e rossi, che nei detti regni vengono in altri navili maggiori dal gran regno di Cambaia: le quali mercanzie i detti Mori comprano e ricevono dagli altri Mori che quivi le portano, e le pagano in oro a peso e per pregio che essi si contentano, e poi le serbano e vendono a lor agio a' Gentili del regno di Benamataxa, che vanno lí carichi di oro, il quale lo danno in cambio di detti panni senza peso e in tanta quantità che sogliono guadagnar cento per uno.
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