La principale mercanzia che portano di lí sono cavalli arabi e persiani, e perle, salnitrio, solfore, seta, tuzia, allume, che si chiama alessandrino nelle nostre parti, vitriolo, azeche, sale in gran quantità, seta bianca, molto argento in tagmus, che è moneta, e ciascuna vale IX rais (che sono circa dui marcelli), muschio, e alle volte ambracan, e molti frutti secchi, formento, orzo, e cose da mangiare simili a queste. Ritornano indrieto pepe, garofani, cannella, gengevo, e ciascuna altra sorte di spezierie e drogherie, le quali si spacciano grandemente nella terra di Persia e Arabia, e alcune vanno in Adem, quando ve ne sono in quantità: ma se in Ormuz elle si comprano care, non è possibile che di lí possino esser portate al Cairo per venire in Italia. Ritornano similmente con riso quanto ne possono avere, beatillas, panni bianchi, ferro. E li lor cavalli sono nel regno di Goa, di Decan e di Narsinga in gran prezio, per la qual cosa ogni anno li mercatanti di Ormuz ne conducono assai a detti regni; e vi è tal cavallo che vale DCC saraffi, moneta di CCCXX rais l'uno, e li migliori sono di Arabia, li secondi persiani, e li terzi quelli di Cambaia: questi vagliono poco, come si dirà.
Descrizion della Persia, e del Sofí signor di quella, e de' suoi costumi.
Essendo Ormuz vicino alla Persia, è il dovere parlar di quella. Questa è quella grande e famosa provincia, della quale tanti scrittori hanno parlato. Non tocca il mare se non nel colfo d'Ormuz; li suoi confini dalla banda di Cambaia sono li popoli detti Motaques; dalla banda di Arabia il colfo d'Ormuz; per la terra ferma le montagne di Deli; e per la Carmania, e quasi per Babilonia, viene a dare nella India.
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