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      Partendosi di qui e allontanandosi dal mar circa trecento miglia fra terra, pervenne alla gran città di Bisinagar, che ha di circuito da 60 miglia, in una vallata a piè d'alte montagne, della quale le mura, che sono verso le montagne, la circondano di sorte che il circuito suo apparisce maggiore e piú bello a chi lo mira. Qui si trovano uomini atti a portar armi al numero di centomila; gli abitatori d'essa pigliano quante mogli lor piacciono, ed elle s'ardono con i mariti morti. Il re di questa città è molto potente ed eccede tutti gli altri re dell'India, e prende sino a dodicimila donne, delle quali quattromila lo seguono a piè dovunque ei va, né s'occupano in altro che in servizio della sua cucina, e altretante gli cavalcano dietro onorevolmente montate sui cavalli benissimo forniti. L'altre sono portate da uomini in ricche lettiche, e duemila d'esse si dice ch'egli tiene per mogli, con condizione che nella morte sua elle si brucino volontariamente con lui, il che è avuto e reputato per un grande onore.
     
     
      Delle città di Pelagonga, Pudifetania, Odeschiria e Cenderghisia, e quella di Malepur, dove è il corpo di san Tommaso, e della provincia di Malabar.
     
      La città di Pelagonga, la quale è all'obbedienza del medesimo re, non è di minor nobiltà, e ha di circuito dieci miglia, ed è lontana da Bisinagar otto giornate. Dipoi andando per terra, in XX dí arrivò ad una città appresso la riva del mare, dimandata Pudifetania, nel qual cammino lasciò adietro due bellissime città, cioè Odeschiria e Cenderghisia, dove nasce il sandalo rosso.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Secondo
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1307

   





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