E per questo d'allora innanzi si pose in gran riputazione e guardia quella isola.
Dicono alcuni che il discoprimento di queste perle diminuí molto l'autorità e la fede dell'admirante, perché dicono che si seppe in Spagna per detto de' marinai che con lui vi si ritrovarono, e per lettere di alcuni particolari, prima che per suo aviso, benché alcuni altri dicono il contrario. Questo Pero Alfonso Nigno e compagni portarono da quel viaggio da 25 libre di perle, che avevano barrattate con spingole e sonaglie e altre simili ciancie. E fra quelle ve n'erano molte assai buone orientali e tonde, benché picciole per lo piú, come io dal medesimo commendatore maggiore intesi dire.
In quella provincia chiamano gl'Indiani le perle thenoras e corissia anco, e d'altri diversi nomi, secondo le varietà delle lingue che per quella costiera sono. E questo basti quanto al discoprimento e notizia che si ebbe in queste Indie delle perle.
Dell'altre particolarità dell'isola di Cubagua, e d'un fonte di bitume che vi è.
Cap. II.
L'isola di Cubagua, come s'è detto, è picciola, perché non gira piú di 3 leghe; è piana e tutta salnitrosa, e perciò è sterile d'ogni maniera d'erbe e d'arbori, di sorte che non vi se ne vede alcuno, se non certi di guaiacan e certi altri come spine da morole. In tutta l'isola non vi è acqua per bere, né vi nascono uccelli fuori che alcuni maritimi, come sono gaviotte e simili, né vi è alcuno animale, ancorché nel principio che i cristiani l'abitarono vi fossero alcuni conigli. Vi ha un buon porto dalla banda di tramontana, e al suo diritto una lega è l'isola della Margarita, la quale la circonda ad un certo modo da levante fino al norveste, e dall'altra banda quella parte di terra ferma che si chiama Araia la circonda da levante quasi fino al mezzogiorno.
| |
Spagna Pero Alfonso Nigno Indiani Indie Cubagua Cubagua Margarita Araia
|