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      Ma sovratutto s'estolle nell'arte e nella storia la piazza della Signoria, dove il popolo fiorentino si adunava a parlamento, e fu arso il Savonarola, dove la tirannide celebrava la festa degli Omaggi, ed il popolo rivendicò la sua indipendenza. Su di essa sorgono la fontana del Nettuno, la statua equestre di Cosimo I, il palazzo della Signoria e quella meravigliosa loggia dei Lanzi, "i rostri della repubblica", dove il Donatello, il Cellini, Gian Bologna ed il Fedi tramandarono i loro capolavori, insieme a quelli dell'arte antica, all'ammirazione del mondo. La piazza di Santa Trinità è la più centrale di Firenze, come la piazza Vittorio Emanuele è il centro della città moderna, dove le più venerate memorie storiche e artistiche sono state sacrificate alle moderne esigenze dell'edilizia e dell'igiene. Percorrendo la meravigliosa città, contemplando i suoi edifici, si capisce il nobile linguaggio usato dal consiglio comunale col suo architetto Arnolfo di Lapo: "le opere del comune non debbono essere incominciate se non sieno concepite in modo da rispondere al gran cuore che si compone di quello di tutti i cittadini, riuniti in un solo volere".
      Musei gloriosi dell'arte sono in Firenze anche le chiese. Santa Maria del Fiore, con la cupula di Brunellesco e la facciata costruita solo ai nostri tempi, dopo dispute infinite, ma per tal modo da compiere onorevolmente l'edificio mirabile, col campanile quadrato, "più bello di quanto potesse immaginare la fantasia" disegnato da Giotto e continuato da Andrea Pisano; dalla sua piattaforma, a 84 metri, 26 meno della torre della cupola si gode di una veduta impareggiabile.


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Nuova Geografia Universale. La Terra e gli uomini
Volume V - Parte seconda - L'Italia
di Elisée Reclus
Società Editrice Libraria Milano
1902 pagine 794

   





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