Tanto sia partecipato al senato, ai tribunali, al pretorio e ai giusdicenti.
Milano, 12 marzo 1749.»
Al grido, alla caduta, allo svenimento della contessa si fermarono le danze, fu fatta tacere l'orchestra, accorsero ad onde uomini e donne da tutte le parti, accorsero le dame dalla sala vicina e la sorella della contessa e la del Grillo; e tosto il fratello, i parenti, gli amici, ultimo il conte V..., la comparsa del quale compresse a tutti la parola in bocca, sicchè fu il solo che, per il momento, non seppe nulla, e potè così ajutare la contessa, quando si riebbe, a recarsi in palchetto. - Scoppiarono allora le dicerie come una eruzione vulcanica. Da quel punto del ridotto all'ultimo angolo del teatro si propagò, colla rapidità della luce, la notizia che il tenore Amorevoli era in teatro; si propagò la notizia ch'era venuto per vendicarsi della contessa V...; che le tresche del tenore erano impegnate con lei e non con la Gaudenzi; e insieme colla notizia corsero e serpeggiarono e s'intersecarono gli stupori; le incredulità, le osservanze, le testimonianze, le persuasioni, le ire, le ingiurie contro quella donna che, dicevasi, alla superbia insopportabile aveva potuto congiungere anche una detestabile ipocrisia; e colle nuove ire e le nuove ingiurie versate contro la nuova vittima, cominciarono i pentimenti d'aver a torto fischiata la ballerina, la vittima di due sere prima, e i propositi di rimettere in piedi quell'idolo stato rovesciato, e d'andare a cercarla e di portarla a casa in trionfo.
| |
Grillo Amorevoli Gaudenzi
|