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      E così proponendo e rifiutando e ponderando, a poco a poco i suoi pensieri s'intersecarono fra di loro e si confusero in una vaga e disordinata mescolanza; mentre gli occhi, avendo di troppo, durante il lavoro della mente, fissata la fiamma della fiorentina, ne rimasero sopraffatti e stanchi, e si chiusero e stettero chiusi fino all'alba.
      Ma un momento prima, nella propria stanza, nella caserma della contrada degli Stampi, li aveva aperti il Baroggi, perchè essendo andato a letto inquietissimo, i tristi pensieri lo molestarono nel sonno sotto tante forme, che al fine si svegliò nell'ora che di solito cominciava il bello del dormire. E aperti gli occhi, dopo un momento di torpore, i pensieri a un tratto gli si levarono come uno stormo di passere sgomentate, ed: - Oh maledetta la visita d'jeri! esclamò. Io mi sono lasciato indurre a parlar troppo dalle sue domande insidiose... e non accorgermi a bella prima ed aspettare adesso a pentirmene! Eppure non posso credere ch'egli mi vorrà tradire. Educato da quel buon vecchio dell'avvocato Agudio, non vorrà fare un tristo giuoco a me e a mia madre, che il vecchio ha sempre protetto con tanta carità, e felice il mondo se l'avesser sempre anche i preti... Se il vecchio è tale, non dovrebbe essere diverso da lui il suo giovane allievo... e i giovani... Ah che vorrei crederlo! ma qualche volta i giovani sono peggiori dei vecchi. In conclusione però... che cosa ho detto?... La verità intera non l'ho confessata... e dalla mia bocca, per quanto l'avvocato abbia fatto, non è riuscito a cavare quel ch'egli voleva.


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Cent'anni
di Giuseppe Rovani
pagine 1507

   





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