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      Questa sete che m'arde impaziente, pari a quella di tutti gli appassionati delle arti, mi trasse fuori del mio tetto: e di Francia mi trarrà per l'Italia. Viaggio riposatissimo è questo viaggio; viaggio del cuore in traccia della natura e di que' sentimenti che da lei sola germogliano, e che ci avvezzano ad amarci scambievolmente; e ad amare una volta un po' meglio gli altri mortali.
      A questo il conte rispondeva cortesissimo; e con molta gentilezza si professava obbligato a Shakespeare della mia conoscenza.
      - Ma, à propos - soggiuns'egli - Shakespeare è sí pieno di alti pensieri che s'è dimenticato della lieve formalità di nominare il signore, e lasciò quest'obbligo a lei.
     
     
      XLVII
     
      IL PASSAPORTO
     
      VERSAILLES
     
      Ma io non sono mai sí perplesso, come quando ho da dire a taluno chi io mi sia; e vi sono pochi de' quali io non possa dar conto migliore assai che di me; e perciò sovente ho desiderato che mi bastasse una parola sola, e sbrigarmene; il che non m'incontrò mai fuorché in questa occasione: però che l'edizione di Shakespeare su lo scrittojo mi fe' sovvenire che vi si parlava di me: mi pigliai l'Amleto e, svolgendolo in un batter d'occhio verso la scena de' beccamorti nell'atto quinto, stesi il mio dito sopra di Yorick(101), e ponendo sotto gli occhi del conte il volume, col dito tuttavia su quel nome, gli dissi: - Me voici.
      Or l'idea del cranio del povero Yorick fu ella cancellata nella memoria del conte dall'attuale presenza del mio? o per quale incantesimo traversò egli d'un salto lo spazio di sette in ottocent'anni?


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Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia
Yorick (Lorenzo Sterne)
di
pagine 163

   





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