[I]
SULL’IMPORTANZA DELLE RICERCHERELATIVE ALLA STORIA DELLE SCIENZE
Prolusione a un corso sulla storia della meccanica, letta il 4 dicembre 1896 all’università di Torino e ivi pubblicata da Roux Frassati nel 1897. Poi Scritti, pp. 64-78.
Alle ricerche storiche sui progressi del sapere umano si è portati ora ad attribuire una importanza assai maggiore di quanto non avvenisse in passato. La disposizione a considerare la storia delle scienze come una semplice raccolta di aneddoti singolari e divertenti, non aventi altro scopo che quello di soddisfare la naturale curiosità che desta tutto ciò che si riferisce alle vicende della vita o alle qualità personali dei grandi scienziati del passato, non è certamente ancora del tutto scomparsa, e capita qualche volta ancora adesso di sentire addurre, a difesa di questo modo di vedere, dei ragionamenti che non differiscono che per la forma dalla famosa boutade del buono ed illustre filosofo cartesiano Malebranche, il quale, per provare come un vero scienziato non dovesse dare alcuna importanza all’acquisto di cognizioni storiche, citava il fatto che, secondo le Sacre Scritture, Adamo, prima di assaggiare il frutto proibito, si trovava perfettamente in possesso di tutte le cognizioni scientifiche, che in seguito i suoi discendenti dovettero riconquistare gradatamente; eppure egli non conosceva affatto la storia per il motivo che il soggetto di essa non esisteva ancora(1).
Ma questa specie di disdegno per le ricerche storiche sullo sviluppo delle conoscenze umane viene a trovarsi sempre meno in armonia coi nostri modi di concepire le relazioni fra la scienza del passato e quella del presente.
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