I corrispondenti di guerra dell'Inghilterra e degli Stati Uniti sono andati a protestare dal governatore. I nostri rappresentanti della stampa, con alla testa Luigi Barzini, sono stati tutti per l'approvazione dei decimatori degli indigeni in blocco - compreso il deputato catanese De Felice.
Benito Mussolini è venuto via da Reggio Emilia direttore dell'Avanti! Aveva moglie e una figlia. I ghigliottinati del suo '93 lo avevano circondato di fama truce. Lo si diceva violento. Lo si paragonava ai terroristi. Si vedeva in lui una rivoluzione ambulante. Dalla sua piattaforma scendevano razzi, tizzoni incandescenti. Incendiava dappertutto. I vecchi del partito vedevano in lui un sovvertitore maratista. In poco tempo avrebbe rovinato il partito. Una provocazione poliziesca avrebbe trascinati tutti in una colluttazione sanguinosa. Era un tipo che suscitava gli orrori degli enragés di una volta.
Benito Mussolini stava per mettere piede in uno degli ambienti più ingrati e più pitocchi della penisola. L'Avanti! era il peggiore padrone d'Italia. Pagava da cane. I suoi amministratori erano avari, taccagni, rapaci, venali, capaci di affamare tutti coloro che cadevano nella loro rete. Con la scusa che il socialismo era povero o in lotta con la borghesia e con i proprietari, davano salari e stipendi che facevano accapponare la pelle. Si può dire che la gente che dirigeva l'azienda socialista esigesse su per giù quasi tutto per niente. Manoscritti gratis, traduzioni per poco o niente. Lavorare per l'Avanti! era una specie di onore.
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