Carlo Antonio e alla signora Teodora. D'Avignone, alli 27 d'ottobre, 1633.
CL.
Fra Gio. Saliano al cav. Cassiano dei Pozzo.
Partendosi da questa città d'Avignone per Roma il sig. Mignardi, giovine virtuosissimo e raro nella profession della pittura, non ho voluto mancare di raccomandarlo a V. S. ill., sendo che ella è protettrice ed amatrice di tutti li virtuosi, e particolarmente de' pittori. Io spero che V. S. ill, riceverà da lui ogni servitù e gusto nella pittura, egli riceverà da lei ogni favore e grazia, conforme al merito della sua virtù. Io ho da ringraziar V. S. del modello che ella mi ha mandato, e siccome mi scrive il sig. De Peiresc. Io non ho ancora ricevuto la cassa, perchè il detto signore si credeva che io dovessi far il viaggio di Roma col vescovo d'Albi, ed io ancora credeva così, di modo che il detto sig. De Peiresc differì di mandarmela. Io intanto le rendo infinite grazie, e pregola di volermi comandare tutto quello che dalle mie forze deboli dipenderà per suo servizio, e con questo faccio fine, baciandole le mani. Di S. Agostino d'Avignone, alli 2 di marzo, 1635.
CLI.
Fra Gio. Saliano al cav. Cassiano del Pozzo.
È ricapitata nelle mani la cassa che mi manda V. S. ill. con il modello di legno, ed il suo sgabelletto, il tutto tanto compito e tanto accomodato al gusto mio, che non si può di più, e pare che V. S. ill. abbia penetrato nelle mie intenzioni, e anche il mio bisogno, che chiedeva una simil cosa, se bene il sig. Barone di Baumi, che andò a visitare V. S. ill. da parte mia, me ne portò uno da Roma il doppio maggiore, e dell'istessa mano, ma non m'occorre tanto spesso aver bisogno di questo quanto che del suo.
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