CXIV
Di quello medesimo.
L'armata de' Ciciliani e degli usciti di Genova maestrevolemente e non sanza temenza partiti da Ischia, nel porto di Genova arrivaro a dì III di settembre MCCCXX, e con grande tumulto gridando ch'aveano sconfitti l'armata del re Ruberto per ispaventare que' di Genova, assaliro la città da la parte del porto; e gli usciti e' Lombardi ch'erano a l'assedio l'asalirono da la parte di terra da più parti. Quegli della città co la gente del re Ruberto con grande affanno di dì e di notte, e paura e con difalta e necessità di vittuaglia, francamente si difesono da più assalti e battaglie di mare e di terra, sì che i nimici non acquistarono niente.
CXV
Come i Fiorentini feciono tornare Castruccio da l'assedio di Genova.
Nel detto anno MCCCXX Castruccio signore di Lucca con suo isforzo e coll'aiuto delle masnade de' Pisani andò con grande oste verso Genova per la lega fatta per istrignere la città, e vincerla per forza e assedio coll'aiuto dell'armata di Cicilia per lo modo che detto è. I Fiorentini, sentendo cavalcato Castruccio, i loro soldati mandaro in sul contado di Lucca ne le contrade di Valdinievole guastando e ardendo, e tornando ad Altopascio. Castruccio ch'era presso a Genova, sentendo ciò, temendo che la città di Lucca per tradimento non gli si rubellasse, tornò in Lucca con tutta la sua oste. Sentendo ciò il capitano de la guerra de' Fiorentini, co le masnade de' soldati si ritrassono verso Fucecchio, e Castruccio con sua gente vigorosamente se ne venne a oste a Cappiano in su la Guisciana a petto a' Fiorentini.
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