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      Quando la Regia viene poi dagli Angioini portata in Castel Nuovo, ivi la leggenda porta ancora le ossa di Virgilio, quasi che dove è la sede del governo, ivi debba essere ancora il misterioso palladio della città.
      E intanto, dal momento in cui cominciano le opere pubbliche dei Normanni, che furono poi dal celebre architetto Buono continuate, la leggenda s'arricchisce rapidamente, e tutti i prodigi, che d'allora in poi attribuisce a Virgilio, sono lavori d'architettura, d'abbellimento e bonificamento nella città di Napoli, e ne' suoi dintorni. Così incomincia la nuova e più lunga serie delle sue opere maravigliose. Egli fonda i bagni di Pozzuoli, che guariscono da ogni malattia, in modo che i medici salernitani, ingelositi, cercano distruggerli o renderli inutili. Costruisce un macello, in cui la carne si mantien sempre fresca, o ritorna in buono stato, se v'è portata, quando era già corrotta. Egli è l'autore della famosa Grotta di Pozzuoli; fa un giardino incantato con ogni sorta d'erbe medicinali e miracolose: pone sulla montagna di Somma, che è prossima al Vesuvio, una statua con una tromba, la quale fa deviare il vento, che, secondo la leggenda, era causa delle eruzioni. Pone sopra una porta della città una mosca metallica, che libera Napoli dalla piaga delle mosche, e sopra un'altra porta una sanguisuga metallica pure, che respinge dalla città ogni sorta di serpenti e sanguisughe. Forma un cavallo di bronzo, che guarisce ogni infermità nei cavalli. Dalle ossa di Virgilio, conservate in Castel dell'Uovo, dipende la salvezza di Napoli.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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