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      E questo drappo che mi sta apiccato dinanzi, un poco da lungi da me, si è perciò ch'io diedi un cotal come questo, per amore di Dio, quando io ero canovaro delle cose di Yesu Cristo; e perchè e' non era mio, perciò mi sta da lungi, e non mi giova, anzi mi nuoce. Le forcelle del ferro che voi vedete dapresso, si è ch'io ne diedi due così fatte al servigio de' sacerdoti nel tempio di Salamone. E quando ebbe detto queste parole nell'ora della sera, parve che venisse una ombra che scurasse questo uomo e la pietra, nella quale e' sedeva; e subitamente e' venne una grande moltitudine di dimoni sanza alcuno numero, e tutti circumdavano Giuda d'intorno, e sì si lamentavano forte, dicendo così: O servidori di Dio benedetto, partitevi tosto di qui, che per vostra cagione noi non possiamo apressarci a questo nostro compagno, el quale è qui. Noi non siamo arditi d'andare dinanzi al nostro principe Lucifero maggiore, se noi non gli appresentiamo questo suo servidore Giuda, lo quale tradì lo suo Signore Yesu Cristo. Tu, santo padre, ci hai tolta la possa e la forza, che noi non abbiamo al presente forza di fargli niuno tormento di quegli che noi siamo usi di fargli. Piacciavi di non l'aiutare in questa notte, benchè ve n'abbia pregato. E san Brandano gli rispuose, e disse così: io nollo difendo, ma lo Signore Iddio ha già consentito ch'egli abbia grazia in questa notte, e sia difeso da ogni pena che voi li volessi fare: io vi comando, nel nome di Yesu Cristo, che voi in questa notte nolli dobbiate fare male.


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Antiche leggende e tradizioni che illustrano la Divina Commedia
di Pasquale Villari
1865 pagine 287

   





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