4. Per conseguenza di questo suggere realmente che fa il conduttore l’elettricità dell’aria, fino a comporsi in equilibrio con essa, non si dà luogo mai a errore riguardo alla specie di lei, positiva o negativa, ed ai cambiamenti, che spesso soffre ne’ tempi di pioggia, e più di temporale: non si dà luogo, dico, ad errore, ove questi cambiamenti sian graduati e lenti, come il più delle volte avviene, ed anche ove sieno rapidi e facciansi quasi per salto; rimanendo soltanto qualche incertezza quando il passaggio dell’elettricità positiva alla negativa, e da questa a quella si replica più volte in meno di quel tempo, che è richiesto a distruggersi l’una e prender piede l’altra elettricità contraria nel conduttore atmosferico, con tutta la fiamma, che la real trasfusione ne promove: in meno es. gr. di un minuto, se si adopera l’apparato a lanterna, che porta un conduttore assai capace; e di 4 in 5 secondi, se il piccolo apparato portatile si adopera.
Mi resta ora, innanzi finire questa lettera, di aggiugnere alcuni necessari schiarimenti. Ho detto e ho ripetuto più volte, insistendo molto in questo punto, che i migliori conduttori, e fino le punte metalliche non giungono col lor contatto a spogliare intieramente di elettricità l’aria, nè gli altri corpi coibenti, i quali la ritengono tanto più ostinatamente, quanto essa elettricità è più debole, e meno quindi si sforza di svincolarsi. Ho però accennato in più d’un luogo, e con termini espressi dichiarato, singolarmente laddove ho parlato nella lettera precedente dei gran conduttori molto elevati 34, che una tale ritenzione di elettricità è limitata, come negli altri isolanti, così specialmente nell’aria.
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