Abbiamo il più semplice caso psicologico di un riconoscimento, quando abbiamo avuta una sol volta la rappresentazione, ad es., visiva di un oggetto e a un nuovo incontro lo riconosciamo pel medesimo. Se il primo incontro è avvenuto solo poco tempo prima, oppure se l'impressione è stata vivace in modo speciale e ha suscitate emozioni, l'associazione si compie di solito immediatamente come un'assimilazione simultanea; e il processo si distingue dalle speciali assimilazioni che hanno luogo in ogni rappresentazione oggettiva, solo per un particolare sentimento concomitante, il sentimento della contezza. E perchè un tale sentimento è presente solo quando si è fino ad un certo grado "coscienti", che l'impressione è già stata una volta in noi, lo si deve manifestamente attribuire a tutti quei sentimenti che provengono dalle rappresentazioni confuse esistenti nella coscienza. La differenza psicologica tra questo nuovo processo ed una solita assimilazione simultanea si può ben riconoscere in ciò, che nel momento in cui il processo di assimilazione si compie coll'appercezione dell'impressione, proprio allora quei componenti della rappresentazione primitiva, i quali non partecipano all'assimilazione, emergono nella penombra della coscienza, e in questo caso la loro relazione agli elementi della rappresentazione appercepita si esplica in quel sentimento. Tali componenti non assimilati possono essere in parte elementi dell'impressione anteriore, i quali sono così diversi da certi elementi dell'impressione nuova che rifuggono dall'essere assimilati; in parte e specialmente, essi possono consistere in complicazioni che già prima erano distintamente presenti, ma ora rimangono inosservate.
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