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Quel vento era come un immenso ululato, un lamento, che mandava la natura verso il cielo, ululato infinito rotto soltanto dallo aprirsi e schiudersi con violenza di qualche finestra sul convento. Un nugolo di polvere si elevava per le vie, e quella vecchia ricomparve sulla tomba, e la baciò, poi si diresse dal guardiano, e gli consegnò il denaro per una messa da requiem per Evangelina, tra i singulti e i sospiri.
Così finì l'assediò di Civitella del Tronto nel 1861, che anticamente avea il nome di Beregra, Beretra o Berethra, se si vuole tener fede ai più rinomati storici, ed era perciò la terza città romana nel Pretuzio, essendo le altre due Interamnia, e Castrum novum. Il suo maggior lustro è stata sempre la fortezza, la quale fu smantellata dai liberali nei delirii del 1861, poiché fu espugnata come sopra discorremmo. E pure questo forte, costruito circa la metà del secolo XV da Alfonso I d'Aragona, meritava d'essere serbato, se non foss'altro, come monumento storico e come ricordo degli antichi atti di valore, e si licet parvis magna componere, come si conserva il Colosseo in Roma, e Castel S. Elmo in Napoli. |