Non scrivo la storia, né per la storia.
Attingo ai ricordi di una giovinezza ormai troppo lontana, ma che per un provvido fenomeno di natura sogliono presentarsi nella mente più vivi e chiari dei fatti recenti: — ricordi non di tutti gli Abruzzi, ma di quello in cui nacqui: — l'Abruzzo teramano.
Il tempo ha distrutto la leggenda che della regione abruzzese aveva fatto un covo di briganti; ma la storia coscienziosa di quel popolo potrebbe dimostrare quanto tesoro di virtù civiche, dove alle doti, eminenti d'ingegno, di carattere di sobrietà che gli sono universalmente riconosciute, abbia sempre posseduto quella terra a cui natura, come ad altre parti d'Italia, prodigò la infinita varietà delle sue bellezze.
Il martirologio patriottico abruzzese, che nessuno ha tentato ancora, che io mi sappia, potrebbe dimostrare quanto contributo diedero gli Abruzzi in ogni tempo alla causa della libertà e indipendenza, aspirazioni connaturate in una gente per temperamento fiero e cortese. Forse effetto di questa fierezza l'inadeguata conoscenza che ancora l'Italia ha degli Abruzzi, dove l'opera sembra debba essere premio a sé stessa e la soddisfazione della coscienza è compenso desiderato e maggiore di ogni lode e di ogni divulgazione.
Le popolazioni abruzzesi così poco disposte anche oggi a chiedere ciò che loro è dovuto erano considerate dalla dominazione borbonica, nella distribuzione dei benefici sociali come, l'ultima ed infima collettività del Regno.
Gli studiosi per esempio conoscevano il telegrafo elettrico nei gabinetti di fisica; ma il pubblico non lo vide istituito ai suoi servigi che nel 1859, quando le fondamenta della tirannide cominciavano a traballare. Le ferrovie rimasero un sogno anche allora. — Il governo borbonico era stato uno dei primi ad adottarle: ma nel 1860 l'unica ferrovia partente da Napoli si arrestava a Capua. (2)
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(2)
Nel 1863 il re Vittorio Emanuele II inaugurava la linea ferroviaria adriatica con il viaggio del treno Pescara-Foggia,
che venne aperta al pubblico l'anno successivo. A Teramo la ferrovia che la collegava a Giulianova fu inaugurata il
15 luglio 1884.
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