Pagina 11 di 22 |
Il poeta governatore faceva appello all'unione di tutti, alla concordia ed aggiungeva che con l'assentimento del Governo provvisorio egli aveva fatti partire con armi e bagagli per Civitella del Tronto i gendarmi di Teramo, che la mattina del 7 settembre, dopo abbattuti tutti gli stemmi borbonici, la folla patriottica si accingeva a linciare, se non li avesse protetti — com'era suo dovere — il Governo provvisorio.
L'ingresso trionfale di Garibaldi in Napoli escludeva la necessità di ogni ricorso a scoppi di violenza: — del regime borbonico non rimanevano a Teramo che gli avanzi di un'ombra. Le poche truppe, venute dopo la partenza di quelle di Pianell richiamato in Napoli ad occupare il posto del Ministro della guerra, fraternizzavano coi liberali: — la vecchia polizia paralizzata, i suoi feroci ridotti all'impotenza: la custodia dell'ordine pubblico nelle mani del Governo provvisorio e della guardia nazionale. (16) Luigi Mezzacapo (1814-1885) Originario di Trapani, fu prima capitano nell'esercito borbonico, quindi nel 1849 partecipò come generale alla difesa della Repubblica Romana, andando successivamente in esilio a Malta. Nel 1859 entrò nell'esercito piemontese e l'anno successivo partecipò alla spedizione nel Regno delle Due Sicilie. Nel 1861 espugnò l'ultimo baluardo borbonico, la fortezza di Civitella del Tronto. Fu ministro della guerra del Regno d'Italia e nel 1870 fu nominato senatore. |