La sua riuscita fu di piacere a tutti, che Bernardo con quella sua rara mitezza di carattere che lo rendeva, al dir di un suo condiscepolo divenuto poi illustre, quasi una delicatissima donzella, era l'amico e spesso il confidente di tutti; ed in tutta la sua vita di studente non ebbe mai una questione e neppure una differenza con alcuno.
IV
Così Bernardo si avanzava nello studio della giurisprudenza, fermo sempre nel proposito di laurearsi avvocato e di esercitare tornando in patria la professione. E perciò, come ho detto, aveva preso la cedola di patrocinatore, e si disponeva a prendere la laurea, quando a rovesciare questo bello e così ben incominciato edifizio di proponimenti e di speranze, venne quella malattia nervosa, che non l'abbandonò più per tutta la vita. Essa pose in lui la sua base nella spina dorsale e gli diè dolori acerbi, onde credé essere affetto da tabe spinale. Non erano invece che pure sofferenze nervose, ma che gl'impedirono tosto di studiare e di applicare in qualsiasi maniera, e gli spensero nell'animo ogni desiderio, ogni speranza dell'avvenire, che lo rinchiusero nell'unico pensiero della salute, e lo invasero tutto del timore affannoso della prossima imminente morte; quindi addio studio dei codici, addio studio della pittura, addio ogni altro pensiero che non fosse quello della salute!
Tale è il primo, e forse il non peggiore effetto del male dei nervi, male che si dice non essere vera malattia in quanto che non può uccidere, ma che viceversa è la peggiore di tutte le malattie, perché di tutte le malattie fa provare i dolori, e certamente più di ogni altra fa soffrire, giacché ha la sua sede nel sistema nervoso, che è quello che trasmette le sensazioni a tutta la macchina umana. E Bernardo soffrì assai, soffrì, diciamo con un epiteto che parrebbe ironico, squisitamente, giacché i dolori che danno i nervi malati sono davvero squisiti nella loro crudezza. Egli non aveva ancora compito ventun anno, tutti i suoi piaceri erano nell'intelletto, e qui appunto in questa sorgente dei suoi piaceri venne a colpirlo il male; onde esacerbandosi sempre più le sue sofferenze, e sopravvenutagli ancora una gran debolezza, credé la morte assai vicina, e soffrì tutti i terrori inesprimibili che ad un moribondo dà la vicinanza della morte.
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