Giuseppe Savini
Ricordi della vita di Bernardo Savini


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     I suoi funerali furono modesti, com'era stata tutta la sua vita; però furono accompagnati dal lutto e dal pianto di tutti i buoni; in chiesa ne lesse un affettuoso ed eloquente elogio il chiaro professore e sacerdote don Berardo Mezzucelli; e quando fu condotto all'ultima dimora, non lo seguì nessun accompagnamento ufficiale; bensì una gran moltitudine di poveri, che spontaneamente e senza alcun compenso, resero questo ultimo tributo di gratitudine al loro insigne e costante benefattore, molti di essi piangendo vere e sincere lagrime: seguillo pure la Società operaia, che onorava in lui l'amico delle classi povere ed artigiane, per quanto i propri principii fossero diversi da quelli del defunto.


     XIX

     E così Bernardo Savini si univa a quella moltitudine infinita di uomini che ogni giorno lasciano questo mondo, e la cui memoria par che si perda nelle viscere di quella terra, ove si perde il loro cadavere. Ma di Bernardo non fu così; quanto più scorrono i giorni ed i mesi dalla sua morte, tanto più cresce e s'innalza la sua figura alla mente di quelli che son vissuti con lui o che lo han conosciuto. Il tempo che cancella i ricordi degli altri defunti, di costui par che sempre più li scolpisca. Le sue virtù ora che appaiono separate da quelle debolezze inerenti all'umana natura, sembrano ancora più eccellenti; i suoi precetti, i suoi esempi, le sue massime, ora che, non sentendosi più dalla sua voce si ruminano più nella mente, sembrano e sono più santi, più veri, più giudiziosi, più pratici, ed il tempo sempre più ne conferma l'utilità e la saggezza.