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Eppure si sperò molto, anzi una volta si tenne per sicura la sua guarigione; ma furono vane speranze. Io per me non isperai mai, e fin dal primo giorno della malattia lo ritenni per morto; ed ogni qual volta mi accostava al suo letto, e vedeva che non mi riconosceva né mi sorrideva più come al solito, quando mirava spenta quella sua bella e chiara intelligenza, quando lo udiva delirare, e lo vedeva così ribelle, lui pur tanto ragionevole, a tutte le prescrizioni necessarie alla sua salute, mi accorgeva e mi convinceva poi sempre più che un tal malato umanamente non poteva guarire. Pure sperai in Dio, e credetti che Egli ad un uomo così caritatevole avrebbe prolungata la vita; sperai che le preghiere di tanti poveri e di tante anime buone sarebbero state esaudite. Non fu così; Iddio lo ritenne già maturo pel cielo, e non glielo volle più tardare. |